Kore

Via Roma, 256 - San Gavino Monreale
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Kore

Kore (in greco antico Κόρη, fanciulla) conosciuta anche col nome di Persefone (in greco antico Περσεφόνη), e in età romana col nome di Proserpina , era una dea della mitologia greca. Secondo la tradizione più comune Kore sarebbe figlia di Zeus e di Demetra; un’altra tradizione vuole che Demetra l’abbia generata in seguito alla violenza subita da Poseidone; una terza tradizione invece, meno attestata, dice fosse la figlia di Stige.

Nella mitologia classica, in cui la troviamo quasi scissa nella doppia veste di fanciulla, al seguito della madre nei riti agricoli e nei misteri eleusini, e di regina come sposa di Ade, la figura di Kore è messa in relazione con l’alternarsi delle stagioni e dei cicli vegetativi. Se Kore è la dea della primavera, della vegetazione, della fertilità e della natura, Persefone è la regina degli Inferi, la portatrice di morte e la sovrana del terrore. Di un mito così suggestivo e misterioso non mancano le rappresentazioni che la raffigurano sostanzialmente in quattro momenti. Un primo gruppo di rappresentazioni è relativo al culto eleusino della dea, un secondo riguarda il ratto e la successiva hierogamìa. Il terzo riguarda il soggiorno di Kore nell’Oltretomba in qualità di regina, un quarto tratta, infine, del ritorno di Kore sulla terra (ἄνοδος) o della sua discesa negli Inferi, dopo la semestrale permanenza presso la madre Demetra. Vi è poi un gruppo di monumenti isolati, che non si riferiscono ad un ciclo preciso, ma alle molteplici sfaccettature della figura mitologica. Il carattere ctonio ed agricolo del culto di Kore favorì la diffusione delle rappresentazioni figurate della dea anche al di fuori dell’ambiente ellenico (Egitto, Cartagine, Crimea), mettendo in evidenza il contatto fra civiltà e tradizioni iconografiche differenti.

Così come Kore simboleggia l’avvicendarsi delle stagioni, la primavera che arriva dopo un inverno difficile, la speranza dopo la delusione, la forza dopo la debolezza, la luce dopo l’oscurità, anche il paese di San Gavino si tinge di colori e ritrova entusiasmo e vitalità con il murale che Giorgio Casu e l’insostituibile Associazione Skizzo hanno dedicato proprio alla dea, ribadendo ancora una volta la loro volontà e il loro impegno per tentare di risollevare le sorti del paese attraverso l’arte. Inaugurato il 30 giugno del 2017 e realizzato su una superficie di 220 mq il murale Kore è un’autentica esplosione, un mescolio di sensazioni, una fioritura di simboli che fanno da sfondo al tema della rinascita in tutta la sua potenza.

Per questa opera, realizzata con tinte riciclate dalle precedenti opere in un’ottica di sostenibilità, l’artista si è ispirato a alla Primavera di Botticelli, allo street artist Roberto Ciredz e all’artista statunitense Audrey Kawasaki. Tra gli elementi che adornano la bellissima dea troviamo la melagrana, il frutto offertole negli Inferi per costringerla a farvi ritorno, simbolo di femminilità, fertilità, abbondanza, sacrificio, e rinascita; l’albero della vita nella gonna che indossa quasi come una stampa moderna; il cerbiatto, da sempre simbolo di innocenza e gentilezza , con un velato riferimento al celebre quadro di Frida Kahlo; il pavone blu ,simbolo di spiritualità e risurrezione; la volpe simbolo di mimetismo e di invisibilità che rappresenta Ade il cui nome in greco significa proprio invisibile; le farfalle simbolo di leggerezza, trasmutazione metamorfosi e infine il colibrì che simboleggia l’amore per la vita e la capacità di superare le difficoltà. Il murale ci mostra una Kore senza tempo, che nella sua caratteristica arcana dualità interpreta la mitologia e al contempo si veste della modernità dei giorni nostri.

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